Enel, azienda Fortune #84, serve circa 64 milioni di utenti in oltre 29 paesi, vantando la più ampia base clienti di tutti i produttori di energia in Europa e con una capacità netta installata 83 GW e quasi 2,1 milioni di chilometri di reti.
Nel 2015 Fortune l’ha classificata come la quinta compagnia delle top 50 “Change the World Companies” (cioè la lista delle aziende che usano il profitto per risolvere una moltitudine di problemi sociali) davanti a Facebook, Alibaba, e IBM.
Sempre nel 2015, Enel ha cominciato a pianificare una nuova strategia orientata alla crescita chiamata Open Power, che la posiziona come un Gruppo innovativo e sostenibile che lavora per diffondere ed espandere il contenuto tecnologico delle sue attività, per garantire la sicurezza energetica e migliorare i suoi servizi a livello globale.
A Isabella Panizza, Head of Global Digital Communications di Enel, fu assegnato un compito davvero sfidante: creare in pochissimi mesi il nuovo team di comunicazione digitale globale per sviluppare il nuovo posizionamento di brand sui media e canali digitali, lanciato per supportare la nuova strategia operativa di Enel, Open Power, attraverso 30 paesi!
Ancora più sfidante se si pensa che Isabella era neo-inserita, doveva creare praticamente da zero il team, definire contestualmente la nuova strategia digital e iniziare il processo di re-branding su tutti gli asset digitali.
Isabella si è rivolta a BigName per affrontare questa sfida e il progetto una volta terminato è finito anche nel libro “Business Model Team” (puoi scaricare l’estratto qui) di Tim Clark e Bruce Hazen che sarà pubblicato anche in italiano all’inizio del 2018 da Hoepli con la nostra curatela. L’annuncio è stato oggetto di un evento di presentazione congiunta Enel+BigName alla Social Media Week di Roma.
Alla #smwrme @isabellapanizza e @LuigiCentenaro raccontano la trasformazione digitale della comunicazione di #Enel @SMWRME pic.twitter.com/YqmiFV5VFi
— Enel Group (@EnelGroupIT) 12 settembre 2017
Abbiamo il piacere di riassumere il caso Enel presentato nel libro di Tim e Bruce in questo articolo.
Ma cosa fare prima: la strategia o il team?
Un problema non ancora ben definito che fortunatamente è adatta all’approccio agile del Design Thinking e ai principali presupposti che regolano il nostro lavoro con l’innovazione di team e persone:
- Un team (anche se vive all’interno di un’azienda) ha di fatto un vero e proprio modello di business, cioè la logica con cui il gruppo crea e distribuisce valore ai Clienti interni all’organizzazione
- A loro volta i membri del team hanno ciascuno un modello di business personale, vale a dire come un individuo crea e distribuisce valore all’interno del suo team ed eventualmente ai clienti dello stesso, bilanciando tutto ciò con il valore acquisito per se stesso e i costi immateriali che affronta necessariamente nel lavoro
- I clienti del team hanno a loro volta un modello di business, siano essi a loro volta aziende, team o persone: occorre conoscerli perfettamente per generare valore nella maniera corretta.
La sfida è definire questi modelli affinché siano allineati tra loro e può essere molto utile rappresentare visivamente queste logiche con il Team Business Model Canvas:
Insieme al partner dello sviluppo della strategia digital, l’agenzia americana HUGE, abbiamo chiamato a raccolta in un workshop tutti i clienti interni, costituiti dai rappresentanti delle business unit e ai responsabili dei team digital sparsi nel mondo: ai partecipanti è stato chiesto di disegnare il loro business model personale, incluse le loro attività, di fatto raccontando i loro compiti, problemi e obiettivi. Questo approccio empatico, fondato sui reali utilizzatori dei servizi del team, ha permesso di chiarire i requisiti per disegnare sia la strategia digital sia la nuova Proposta di Valore del team e ha abilitato la progettazione del Business Model di Team mostrato qui sotto:
Solo in seguito è stato il momento di passare ad organigrammi e persone.
Gli organigrammi infatti descrivono i rapporti gerarchici all’interno dell’azienda e rivelano dove sono distribuite le competenze, ma raccontano poco di come un’organizzazione funzioni come sistema.
Il modello di business, d’altro canto, descrive quello che un’organizzazione fa, per chi e come i suoi elementi sono messi in relazione: mostra come un sistema “accada tutto in una volta”.
Solo successivamente sono stati definiti quindi ruoli e processi. Così da individuare le specifiche della campagna di recruiting e facilitare l’inserimento di nuove persone all’interno del nuovo team digitale.
Una volta terminata la campagna, Isabella ha co-facilitato con noi un workshop con noi dove i partecipanti, usando il Personal Business Model Canvas, hanno definito il loro ruolo all’interno del modello di business del team.
Infine, i partecipanti hanno usato il Branding Canvas (uno strumento creato da BigName) per definire i comportamenti utili a diventare ambassador di Open Power all’interno e all’esterno di Enel.
Isabella racconta come la maggior soddisfazione derivi dal vedere gli stakeholder interni, i suoi clienti, capire il ruolo del suo nuovo team come Partner Chiave!
Lavorare con questa metodologia, con gli strumenti visuali e con il linguaggio comune che hanno abilitato è stato un potente acceleratore per l’intero processo.
– Isabella Panizza, Head of Global Digital Communications di Enel
Open Power è stato lanciato con successo nel 2016 ed è ora il nuovo volto del colosso italiano.