Per comprendere meglio l’impatto che il Personal Branding ha sulla nostra strategia professionale possiamo fare riferimento al percorso che idealmente può compiere un individuo che appartiene al nostro target, cioè un individuo che vogliamo influenzare con la nostra immagine professionale.
Il percorso della persona di cui vogliamo attirare l’attenzione
Come prima cosa, una volta entrato in contatto con noi, viene a sapere chi siamo: ci conosce. Essere conosciuti è già un importante risultato. Ma quante volte succede che non ci sia un’idea chiara di cosa facciamo esattamente? Nel contesto del lavoro attuale, dove fioriscono sempre nuovi e fantasiosi titoli professionali, non è raro che ciò avvenga.
Si parla anche dell’Effetto LinkedIn:
Il passo successivo a cui aspirare quindi è che l’altro capisca cosa facciamo. Pur intuendo la dignità professionale di qualcuno, a volte è difficile attribuirvi un valore. Ecco che far comprendere in maniera chiara quali problemi risolviamo e quali desideri o bisogni andiamo a soddisfare equivale a valorizzarsi veramente a livello professionale. Ma non basta, ovviamente.
Il più delle volte ciò genera rispetto e stima, ma non comporta alcuna considerazione da parte degli altri: qualcosa che si traduca, per esempio, con l’atto di inserirci in una short list di potenziali partner o candidati. Questo avviene se e solo se siamo differenziati in maniera rilevante: se ci siamo ben posizionati nella “testa” altrui.
L’alternativa è essere parte del rumore di fondo, un po’ uguali a tutti gli altri.
È così che funziona il nostro cervello: riconosce e ricorda solo la differenza.
Tutto ciò è importante, ma spesso non ancora determinante. Infatti, se consideriamo qualcuno in quanto differente, d’altra parte lo scegliamo perché è simile a noi o perché, per una qualche ragione, ci piace come persona. Il simile attrae il simile e tipicamente questo avviene perché alla base vi è uno scambio in termini di valori, personalità o interessi. Ecco allora che si sceglie qualcuno per una ragione strettamente personale.
E una volta che siamo stati scelti, cosa succede?
Ovviamente una volta che saremo stati scelti dovremo mantenere le promesse affinché il selezionatore ci rimanga fedele e continui a farlo nel tempo. Solo nel caso in cui tutto ciò abbia funzionato a puntino il nostro interlocutore è solitamente disponibile a raccomandarci ad altri, magari online e proprio su LinkedIn.
Anche se nel contesto digitale contemporaneo questo percorso è diventato estremamente complicato, si può affermare che fare Personal Branding significa aumentare il successo in ciascuno di questi passi ideali e che si sta facendo bene Personal Branding se si ottengono questi risultati (mostrati nell’immagine qui sotto).
Questo schema rappresenta sia un utile strumento di diagnosi dello stato attuale della propria strategia di Personal Brand sia un modo per specificarne meglio gli obiettivi. Non a caso fa parte del blocco dei Risultati del Personal Branding Canvas, lo strumento concreto e pratico per gestire la propria di immagine professionale, incluso nel Toolkit dell’Innovazione Professionale:
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