Molto spesso si associa il Personal Branding alla necessità di reinventarsi, crearsi un lavoro, cambiare qualcosa nella propria professione. Vi sono anche innumerevoli libri sul mollare tutto, sull’ottimizzare la propria carriera, sull’avviare business online, ecc.
In realtà quello a cui si sta facendo riferimento in questi contesti riguarda il concetto di modelli di business personali, di cui il Personal Branding è di fatto parte. Questo paradigma del marketing, forse il più importante in assoluto, può essere applicato alle persone, così come descritto nel bestseller mondiale Business Model You di Tim Clark, edito in Italia da Hoepli con la mia curatela. Il Personal Business Model Canvas è parte del nostro Professional Innovation Toolkit, i cui strumenti sono reperibili anche nella pagina dedicata presso il sito PersonalBranding.it.
Il modello di business personale (concetto preso in prestito dalla strategia e applicato alle persone) descrive la logica con cui un professionista crea e trasferisce valore ai propri clienti, siano essi persone sul mercato o aziende o manager. Questo ovviamente con lo scopo di acquisire a propria volta valore, per esempio, in termini concreti, sotto forma di denaro.
Freelance, influencer, impiegato, manager o CEO: sono tutti modelli di business personali!
Il modello di business personale è di fatto un paradigma fondamentale per orientarsi nel mondo del lavoro e del business in generale, dove occorre avere una mappa semplice ed efficace per prendere decisioni. Questo perché associa le risorse chiave, quali competenze, talenti, valori e know-how con il valore trasferito ai propri “clienti”, connettendoli ai costi e ricavi materiali (tempo e denaro) e immateriali (per esempio la presenza o la mancanza di soddisfazione professionale).
Perché è diverso dal Personal Branding?
Ma come si distingue dal Personal Branding? Se volessimo creare un parallelo con quanto descritto per i modelli di business personali, il Personal Branding riguarda invece la logica con cui una persona crea e trasferisce a un pubblico specifico la sua Promessa di Valore. Questa logica è infatti definita dalla struttura del nostro Personal Branding Canvas.
Di fatto la definizione più precisa di Personal Branding in assoluto è “un modello di business personale la cui risorsa chiave è il proprio Brand”. Grazie a questa risorsa, a questo asset fondamentale nella nostra carriera, possiamo attrarre nuove opportunità, fidelizzare i clienti e far percepire con continuità il nostro valore.
In una logica lineare sarebbe opportuno avere chiarezza sul proprio modello di business ben prima di iniziare a ragionare sul proprio Personal Brand. Questo anche perché un cattivo modello di business raramente genera un buon Brand personale.
Chiunque voglia implementare una strategia di Personal Branding, dunque, deve prima valutare l’esigenza di avere nuovi Partner Chiave (ad esempio un consulente di immagine o un esperto di Social Media Marketing), ma anche di introdurre nuove Attività Chiave, quali quelle relative al presidio di alcuni Social Network o aumentare le occasioni di parlare ad eventi. Deve, quindi, riuscire a valutare gli impatti sui Costi (fatica, disagio, tempo) e confrontarli con nuovi Benefici immateriali (maggior riconoscimento?), tenendo sempre sotto controllo il ROI (= ritorno sull’investimento).
La proposta che fa Tim Clark con il suo libro sopra menzionato, che noi sosteniamo in pieno, è quella di considerare la propria carriera come un vero e proprio business e se stessi come un’azienda fatta di una sola persona. Nel nostro Toolkit dell’Innovazione Professionale ci sono tutti gli strumenti necessari, declinati in forma visuale e quindi semplici da usare, per farsi un’idea più chiara, capire e pianificare i prossimi step di carriera.
Vuoi applicare il Personal Branding nella tua azienda?
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