Qual è la relazione tra capitale sociale e Personal Branding?
Cos’è il capitale sociale
L’espressione “capitale sociale” è stata definito da Pierre Bourdieu, sociologo e filosofo francese, come:
l’insieme delle risorse reali o potenziali collegate al possesso di una rete durevole di relazioni più o meno istituzionalizzate di conoscenza e riconoscenza reciproca – o, in altre parole, di appartenenza a un gruppo – che fornisce a ogni membro il supporto del capitale posseduto dalla comunità, una credenziale che gli permette di ottenere il riconoscimento del proprio credito nel mondo.
Bourdieu tenta di descriverlo sottolineando come questo sia il prodotto di uno sforzo continuo volto a creare connessioni tra le persone, per crearsi un proprio “biglietto da visita”. Questo autore, dal ruolo cruciale nelle scienze sociali, ha quindi in qualche modo anticipato il fatto che non esiste Personal Branding senza relazione tra le persone.
Non si tratta di stare su un palco, di indossare una maschera e calcare la scena, di interpretare un ruolo (anche se tali concetti non sono del tutto estranei al Personal Branding). Ma occorre tenere a mente che non esiste identità “brandizzata” senza interazione fra individui. Il significato è dato, ma è anche interpretato, ed è da questa circolarità comunicativa che emergono Personal Brand più o meno efficaci.
Le relazioni sono un capitale di fiducia
Le relazioni sono un capitale di fiducia. Per spiegare quanto sia vero questo concetto già di per sé intuitivo, è bene ricorrere ai risultati di una ricerca dell’Edelman Trust Barometer, dove emerge quanto il proprio datore di lavoro sia in assoluto l’entità verso cui si ripone la maggior fiducia, a scapito di governi e media.
Enormi anche le conseguenze positive che derivano dal rapporto fiduciario azienda/collaboratori. Quando c’è, aumentano fortemente la disponibilità a difendere le posizioni aziendali, la lealtà, il coinvolgimento, l’impegno. Concreti i risultati anche lato bottom-line.


Sempre secondo Edelman, infatti, più dei due terzi degli intervistati asseriscono che una buona reputazione è alla base dell’acquisto di un prodotto. Tuttavia, senza la fiducia nell’azienda che lo produce, è possibile che si smetta velocemente di comprarlo.
L’importanza del capitale sociale per il Personal Branding
Al di là degli aspetti teorici, perché è importante il concetto di capitale sociale? Da un lato, perché bisogna essere consapevoli che la ricchezza del patrimonio di conoscenze (intese come contatti) è un asset del Personal Branding. Da qui la necessità di coltivare il networking.
Dall’altro perché è importante rilevare che il Personal Branding non è una strategia mono-direzionale, ma vive esso stesso di feedback e di continui aggiustamenti rispetto al proprio pubblico. Il Personal Branding non è qualcosa di monolitico, che viene formulato una volta e vive per sempre immutato. Al contrario, vive di relazioni e di riscontri, si evolve, e può subire mutamenti a seconda degli interlocutori.
Il Personal Branding mette insieme due cose: da una parte la creazione e il mantenimento di una strategia di comunicazione del sé, dall’altra la gestione strategica delle relazioni. L’obiettivo è acquisire capitale reputazionale da mobilitare e rendere accessibile a un network di contatti professionali.
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