Nelle ultime settimane mi è capitato di partecipare a degli eventi davvero interessanti dal punto di vista dello sviluppo dei talenti:
- Il corso DIECICOSE insieme ad amici quali Rocco Rossitto, Paolo Ratto, Domitilla Ferrari e Mafe de Baggis, thought leader della Rete in Italia
- La cerimonia di consegna dei diplomi per i Masterizzati della Business School de Il Sole 24Ore, insieme alla giornalista Monica D’Ascenzo de Il Sole 24 Ore
- Una presentazione/workshop ad un evento in merito ad un’iniziativa di Corporate Social Responsability, “Progetto di Vita. Cattolica per i Giovani”, di Cattolica Assicurazioni.
Si tratta di percorsi formativi molto diversi, naturalmente, soprattutto perché le esigenze a cui rispondono sono differenti: da una parte l’idea di base è quella di fornire strumenti concreti a chi ha già una professione e vuole rinnovarsi, dalle altre quella di dare una formazione specializzante a chi si affaccia per la prima volta sul mondo del lavoro.
Personalmente trovo che in entrambi i casi si usino strategie valide e soprattutto aggiornate, per la diffusione di un know-how, che di questi tempi è fondamentale.
Il mio contributo per il loro futuro
Sono stato invitato a Diecicose per tenere una lezione di sole 2 ore (!), mentre la Business School (dove sono docente) mi ha invitato come ospite, per parlare di Personal Branding ai ragazzi che non avevano il mio corso nel piano di studi. Infine ho avviato una giornata di workshop per Cattolica per i giovani, stimolando i ragazzi a presentarsi nella maniera corretta prima di partecipare ad un marketing contest.
Ho pensato che fosse utile sia per chi deve inserirsi nel mondo del lavoro che per chi sceglie di aprirsi a nuove strade professionali, avere uno strumento pratico su cui lavorare per costruire la “big picture” del proprio Personal Brand. Così, visto che lo avevo lanciato da poco in italiano, ho presentato il Personal Branding Canvas.
L’idea era quella di fornire uno strumento con cui le persone potessero capire cosa comunicare di sé e come, per far arrivare a un potenziale cliente non solo le capacità pratiche che possiedono, ma anche che tipo di persone sono: un aspetto non di poco conto in un mondo in cui l’offerta è altissima e la richiesta rara…
Cosa fare con poco tempo?
In tutti gli interventi avevo un tempo notevolmente ridotto rispetto a quello che uso nei miei workshop formativi, in cui insegno il metodo e al cui apprendimento dedico almeno tutta la mattinata. Perciò sto provando a capire come ottimizzare i tempi per comunicare il Canvas in maniera rapida, facendo arrivare efficacemente l’idea che si tratta di uno strumento potenzialmente alla portata di tutti, anche perché l’aspetto visuale rende più facile il processo.
Dai due eventi ho appreso che il modo migliore per presentarlo è fare degli esempi e mostrare delle applicazioni. Del resto i metodi, gli strumenti e i modelli non servono a nulla se non passa chiaramente il loro beneficio. La domanda più importante è sempre la stessa: quale problema risolvi?
Anzi, dopo alcuni ulteriori feedback ricevuti da influencer e giornalisti, ho capito che probabilmente è più semplice comunicare le applicazioni del modello e spiegare come, tramite il Canvas, tutto può avvenire in maniera più efficiente. E quindi? La colonna Benefici Chiave del Branding Canvas! I problemi che aiuti a risolvere, i vantaggi che porti!
Una di queste è: come realizzare una foto profilo efficace? Argomento di cui parlerò ben presto…