A Dicembre siamo stati invitati da Ceramica Fioranese, azienda con una lunga tradizione nella lavorazione della ceramica, a tenere un workshop pratico di strategia di Personal Branding presso il loro Temporary Workspace, a Fiorano Modenese, location moderna ed eclettica pensata proprio per occasioni come questa.
Sebbene solitamente ci occupiamo di progetti e non di eventi spot, abbiamo accettato con entusiasmo di partecipare all’iniziativa perché crediamo nelle aziende che creano valore per il mercato al di là di ciò che propongono al mercato stesso.
Per noi di COEM-FIORANESE gli eventi aziendali dedicati agli “esterni” (clienti, professionisti della progettazione come gli architetti, distributori e collaboratori esterni) sono momenti di servizio per tutti i partecipanti. Devono dunque avere un intrinseco valore aggiunto, che sia percepito chiaramente da che decide di venire a trovarci nel nostro Temporary Workspace a Fiorano Modenese. (Silvia Bedodi, Assistente di Direzione)
Un workshop per architetti
Il workshop, tenuto in co-training da me e Luigi Centenaro, è stato pensato per gli architetti, molto bisognosi in questo periodo di fare Personal Branding. Chi lo dice? Loro stessi! Un partecipante in plenaria si è alzato e ha dichiarato: “Nessuno sa veramente cosa faccia l’architetto. C’è il geometra o c’è l’ingegnere!”
Un cospicuo numero di questi professionisti ha potuto, lavorando con il Canvas, iniziare ad elaborare la strategia per farsi un nome e creare il proprio BigName.
È dunque un piacere collaborare con professionisti del calibro di Luigi Centenaro, che sanno prendere per mano l’aula dal primo all’ultimo minuto in modo coinvolgente e non banale. Il pomeriggio di lavoro con Luigi è stato molto interessante per tutti: non solo ha fatto riflettere i partecipanti sulla reale importanza del Personal Brand per i professionisti di oggi, ma ha dato anche uno strumento concreto come il Canvas per analizzare in maniera prospettica i propri obiettivi e il proprio metodo di lavoro. (Silvia Bedodi, Assistente di Direzione)
Sfruttare le peculiarità
Nel corso delle esercitazioni sulla mappa, abbiamo potuto cogliere sia le difficoltà e gli ostacoli che incontrano nel corso della loro attività sia l’energia e la creatività con le quali affrontano le sfide del mercato. Queste risorse messe all’interno di una strategia possono fare davvero la differenza.
In questa fase di trasformazione, infatti, anche gli architetti hanno la necessità di fare innovazione professionale.
Il personal branding diventa così un asset per attrarre opportunità coerenti con le proprie risorse e consone alla propria proposta di valore, rendendo meno necessario un approccio spinto sulla vendita.
Come spesso diciamo, in Italia non mancano le idee ma un metodo per trasformare queste idee in progetti sostenibili. E gli architetti di progetti se ne intendono.
Personalmente credo che, in una realtà spesso percepita come “stagnante” da un punto di vista professionale, sia indispensabile diventare noi stessi – nel nostro piccolo – degli “innovatori” ed essere in grado di gestire il cambiamento in modo che la “disruptive innovation” diventi alleata del nostro lavoro. Conoscere davvero se stessi è il primo essenziale step per non farsi trovare impreparati. (Silvia Bedodi, Assistente di Direzione)
Se sei interessato al tema l’invito è leggere l’ottimo articolo che contiene anche una video intervista a Luigi Centenaro.